
Il boom digitale post Covid-19: cos’è cambiato e cambierà nelle abitudini dei consumatori?
Ormai è un dato evidente agli occhi di chiunque: tra le conseguenze principali della pandemia c’è un stato un vero e proprio boom digitale, un aumento esponenziale del traffico online con un conseguente cambiamento radicale nelle abitudini dei consumatori sempre più in rete (basti pensare che solo in Italia, nei primi 5 mesi dell’anno, c’è stato un grow up delle vendite online del 300% circa)
Quindi la domanda sorge spontanea: in che modo il boom digitale post Covid-19 ha cambiato consumi e consumatori? Ci troviamo di fronte a un cambiamento radicale, forse epocale, a cui le aziende si devono necessariamente adattare e preparare, un nuovo scenario commerciale e di business segnato da un serie di trasformazioni.
NEW DIGITAL HABITS
Non sono solo la vendita al dettaglio e di prodotti a beneficiare del boom digitale post Covid-19. La digitalizzazione è un processo che ha investito e influenzato ogni settore portando le persone a cambiare i propri comportamenti, anche quotidiani, e ad usare Internet per qualsiasi cosa. Ricerche come “lezioni scolastiche online” o “palestra virtuale” sono alcune delle attività per cui si è registrato un aumento d’interesse in tutto il mondo.
SMART WORKING: UN FENOMENO DESTINATO A DURARE
Lo smart working, uno dei grandi cambiamenti avvenuti durante il periodo del lockdown, è un fenomeno strettamente legato al boom digitale post Covid-19 e destinato a durare anche il prossimo autunno con molte aziende (circa il 23%) che continueranno ad adottare questa soluzione flessibile per i propri dipendenti. Questo si traduce anche in un aumento delle operazioni digitali e da remoto con un conseguente boom del mercato di software e attrezzature tecnologiche.
UN MARKETING SEMPRE PIÙ DIGITALE
Il boom digitale post Covid-19 significa anche interfacciarsi con un nuovo mercato e quindi avere un approccio di marketing diverso. Quasi tutte le organizzazioni, dalle aziende tradizionali alle startup, stanno riorientando i propri modelli di business per diventare sempre più digitali e adattarsi al mercato di riferimento. Uno studio Google afferma che migliorare le pratiche di marketing digitale potrebbe portare ad aumento del 20% delle entrate e una riduzione dei costi del 30%.
LO SHOPPING ORMAI È ONLINE
Dal food&beverage al settore tessile, dal wellness alla cultura fino al farmacologico: ogni settore commerciale si è trovato, con il boom digitale post Covid-19, a fare i conti con l’e-commerce e la digitalizzazione del proprio business. E questo è solo l’inizio perché, secondo i dati dell’osservatorio del Politecnico di Milano, il giro d’affari per l’e-commerce B2C nel 2020 si attesterà intorno ai 22,7 miliardi di euro con un aumento netto, rispetto allo scorso anno, del +26%.
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